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“Pensavo di essere diverso”

17 Dicembre 2018
Redazione

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“Pensavo di essere diverso”

“Pensavo di essere diverso”. Un invito a riflettere su cosa ci rende unici

Pensavo di essere diverso è un documentario del regista Kemal Comert presentato dall’Associazione XLPDR International Association Onlus al Festival internazionale del cinema sulle malattie rare “Uno Sguardo Raro” che si terrà tra fine gennaio e inizio febbraio 2019 alla Casa del Cinema di Roma.

Il documentario, diffuso sui social network dallo scorso 6 dicembre, ha riscosso da subito critiche positive per il modo in cui affronta la tematica della malattia rara e, nello specifico della XLPDR, malattia molto rara di origine genetica, con sviluppo cronico.

Il protagonista del video è il piccolo Alex Granini, dieci anni, unico caso italiano accertato di XLPDR che, grazie al suo impegno e a quello della mamma, è diventato un paladino della lotta alle malattie rare, comparendo anche su diverse riviste di livello internazionale in Giappone e in America.

Patrizia Gentile, presidente di XLPDR International Association Onlus e mamma del piccolo Alex, dopo aver conosciuto il regista ha deciso di intraprende questa esperienza al fine di fa conoscere ulteriormente il tema della malattia rara e di sensibilizzare l’opinione pubblica.

La storia di Alex e la sensibilità del regista, a contatto con le malattie rare da qualche anno, hanno contribuito a rendere il progetto decisamente diverso dagli altri e dai soliti documentari sulla malattia.

È la diversità il trait d’union tra le esperienze di Alex e quelle di Kemal. “Mi sono sentito spesso diverso nel corso della mia vita” – spiega il regista, proprio all’inizio del documentario. Nato in Turchia nel 1973 da madre italiana e padre turco, Kemal aveva solo 5 anni quando lasciò la Turchia dopo l’assassinio del papà Bedrettin Comert, professore universitario ad Ankara assassinato per le sue vedute aperte e progressiste. L’uccisione del padre da parte di esponenti di estrema destra cambiò radicalmente la vita di Kemal che solo negli ultimi anni ha sentito il desiderio di tornare alle sue radici e di conoscere di più del padre, di cui non ha purtroppo ricordi. Ed è proprio il piccolo Alex a guidare il regista Kemal Comert nella sua ricerca sulla diversità attraverso le sue parole “la perfezione non esiste, ma esistiamo noi con la nostra diversità”.

“All’inizio del progetto – racconta Comert – avevo un’idea di realizzazione più classica. È proprio il confronto con Alex e la sua diversità che ha modificato il corso dell’opera. È stata letteralmente una scoperta del suo mondo: più mi ci immergevo e più mi rendevo conto che il piccolo Alex, attraverso le sue parole, mi stava cambiando…”.

 

Lasciate che il documentario cambi un po’ anche voi, e se non lo avete ancora visto, guardatelo e condividetelo. Lo trovate a questo link: https://youtu.be/3jqHf803yB0

 

 

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